28 giugno 2009

Sparizioni...

Sconosco l'epoca dei fatti, mi faccio delle domande alle quali non so rispondere, io probabilmente non c'ero, sostiene pereira, è tutta una questione di l'ignoranza, no, non è un errore, vorrei sfogliare antologia di spoon river, ma anche quello come gli altri sparito nel nulla, la realtà si offre così com'è, i miei libri han preso a scomparire, cerco tra i meandri della mente e sotto il letto, capisco che ogni giorno mi accorgerò di un altro ammanco, non era finzione quando dicevo che a volte nutro la sensazione che quello a cui faccio la barba la mattina in realtà non sono io, mi disturba solo farlo gratis... dove porterà costui i miei libri? Si farà forse grande prestandoli a destra e a manca? Spero in verità solo a manca, che quell'antipatia congenita per la destra non debba mai venir meno, sarà per questo che un tempo calciavo di sinistro e quando giocavo a baseball battevo da mancino e ancora che, ma qui è meglio sorvolare...
Iguana attende silenziosa, di sottécchi e di tanto in tanto, almeno così sembra, guarda e aspetta che le finisca le zampe credo... svetta ormai la coda e infine il dubbio, una volta definite le zampette raggiungerà di soppiatto il fine cane volatore? Mi pare ci sia qualcosa tra di loro, fortuna che non possano fare comunella col timido cugino del fenicottero rosa che imponente presidia la stanza imperiale, che di altro imperiale sovviene al ricordo, stipati a volte nella notte in attesa dello sgranchimento finale, di chilometri e scalini, di indumenti e mobilia, di mance insperate nel sudore della sera.

25 giugno 2009

Solleone o so...

Ciambelle... riusciranno col buco? Ahlamerica... dissento per ovvie ragioni, a malincuore non foss'altro per il desiderio del viaggio... stanco di riposare e di aspettare che la cartapesta asciughi, rilassato, certo, ma arranco, faccio cose, vedo gente... aspetto finalmente il dato ultimo, consegnerò esitante e confermerò di essere uno dei tanti, colpito e affondato, non che si possa dire ingiustamente, ma resta il rammarico per lo zelante dipendente che si occupa alla fine soltanto di quelli come me.
Pare che il tempo volga al caldo, timidi scenari marini si affacciano solo alla mia mente e prolungano il dolore del ricordo, cucino, cazzeggio, riduco e infarino, sbollento e rimpasto, do fondo alla liquida riserva, palpeggio, maneggio, soppeso, scarto e riprovo, adduco e conduco, unico divertimento e l'epa ringrazia. Sole, mare, solo, moro, sale, mero.
Parrebbe irrinunciabile allora l'impegno quotidiano, aberrazioni della mente, fagocitato nell'umana condivisione irreparabilmente, muti avvicendatori del risibile, solleone, sollevante, sollecito la fuga unica panacea.

6 giugno 2009

Tutti quei momenti...

Malbec, Terrazas, 2005. Ciliegini e arance, la misticanza sul balcone, prendo le distanze, quasi con rabbia, è che non mi piace essere accomunato ad altri di cui probabilmente non m'importa nulla... dove sta la diferenza allora? Ci si continua, allegramente, a prendere in giro. Le scelte forzate, dettate dalla convenienza, non sono affar mio, non m'interessano. Non tenere conto delle mie idee e forzare la mano lo trovo ingiurioso, un insulto, rispondo a tono, offeso e dimentico dell'amicizia, tornano a suonare i campanelli di un tempo lontanissimo, miseri segnali inverecondi a cui non avevo mai prestato fede, dovrò ricredermi? Credo di essere in Argentina per il solo motivo che il vino è ottimo, ancora l'ultima bavarese addolcirà il mio palato, in solitaria che è molto meglio, oltretutto i paventati palloncini alla fine non sono mai giunti.
Litanie pesanti si susseguono, vorrei non fosse mai accaduto, ginepraio, isola di Pasqua, Galapagos e infine Nicaragua in virtù di questa immane associazione che ci lega indissolubilmente, Oyanka, mentre lui ride ancora una volta, insopportabilmente, ognuno resta fermo sulle proprie decisioni e il proprio sentire, ci mancherebbe, semmai non si capisce l'ostinazione a voler credere qualcosa che non è e non è mai stato, gli unici ricordi positivi si legano, senza tema di smentite, alle immagini. Timide, ora audaci, ma pur sempre immagini.
Niente è per sempre, come nessuno è di nessuno, "e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia, è tempo di morire."

1 giugno 2009

Vaffanculo!

Scrivo per scrivere, mi son rotto il cazzo, detesto tutto e tutti, non voglio sentir ragioni, qualcuno è morto, altri restano quando sarebbe meglio non ci fossero, recito una parte, attingo da monologhi già scritti, cazzo, voglio essere volgare, sono stanco di questa maschera, ridere per ridere mi ha rotto i coglioni, sono duro, ecco continuate a perseguitarmi, tanto il bischero paga sempre, andate a prenderlo nel culo, vi detesto allegramente, certo, ho bevuto, mi serviva giusto un pò, me ne fotto di quell'ennesima critica, credi sempre di sapere tutto, hai rotto il cazzo anche te, sì, è vero che nessuno venga a disturbare, mordo, e faccio anche molto male, questo volere a tutti i costi far credere di essere una spanna sopra, togliersi il capriccio di decidere, ma vaffanculo, siete penosi, non riuscite davvero a vedere oltre, siete limitati e goffi, un aereo cade, che occasione mancata. Essere alcolizzati non è tanto difficile, per fortuna non è il mio caso, bevo solo in compagnia, di rado da solo come oggi, mi sento solo più disinibito, riesco a scrivere le parolacce, merda! Ho bisogno di qualcosa di dolce, mangio arancia candita e zuccata, pensare che da ragazzino le detestavo, si cambia, sì. Tra un pò scenderò a gettare la spazzatura, merda, il marciapiede sotto casa è invaso, non si riesce nemmeno più ad attraversare, vaffanculo ai politicanti di merda, vaffanculo al sindaco stronzo, vaffanculo a tutti.