31 luglio 2009

Perduta nel tempo

Zucchine, in crema di linguine e mandorle al profumo di pistacchio. Le acque cristalline rimandano al pesce, mediterraneo, verace, vorace, di facce, di corpi, la punteggiatura asfissiante, pressante, leggi, sottolinea, marca, rimarca, le abili mani scivolano e di colpo si arrestano, manipolano, pressano, tornano indietro, torpore alle ginocchia, alle braccia, la danza continua incessante alle mie spalle, echi di festa, la cena filippina perduta nel tempo dei cibi marinati, latte di cocco e riso, zucchero invertito o miele d'acacia?
Sembrerebbe più un braccialino, giochino, molto meno orologio, monto occhiali nuovi e affronto il sole nella mia stanza in ombra, scartoffie, pratiche in esubero, e la voglia scivola via, crostata al gelo, tabulè, pomodori ripieni, squilli, sobbalzi, che camicie, sudore, dolore di stomaco, il gelato alle mandorle o la malvasia.
Fiondo, rifondo, ricambio, ritorno, le facce, le mie facce, ingorgo ingordo, sottile linea sul crinale, da che lato mi troveranno?
Lascio che gli occhi si chiudano lentamente, soliti rintocchi, diradate grida, le pale del ventilatore, il sudore copioso, le forze svanire.
Il corpo giace immobile, nessun segno di vita, flebili rumori liquidi interni, palpebre serrate e labbra, fontane, cani, bambini, piazze assolate, acqua, gocce, è ancora notte, è ancora giorno.


24 luglio 2009

Di rimpatriate...

le ore scivolano via, caldo sotto gli ombrelloni e il mojito va giù che è un piacere, la hierba buena s'incastra tra i denti, sguardi di sottecchi su astanti pasta fredda e tabulè, non riesco a toccare nulla, più o meno i discorsi sono simili tra i vari gruppetti che si alternano, alcuni visi sono rimasti uguali, altri ti sembrano familiari, se così si può dire di persone che non vedi da più di trent'anni. E così tra una chiacchiera e l'altra scopri che qualcuno ci ha lasciato per sempre, qualcun altro è andato via, e quel ragazzo che ricordavi bellissimo adesso è una bellissima donna, però assente giustificata... ricordi si susseguono tra stupore, divertimento e conferme, matite lanciate, lunghe telefonate, calcio, baseball e softball ed anche Renato che ci aveva instradato scopri con dolore che un infarto se l'è portato via.
Il sorriso che ricordavi sul viso e gli occhi del tuo compagno preferito permane immutato nell'amarezza di non essersi più frequentati, perfetti estranei oggi in questo incontro che ci costringe almeno a salutarci quando nell'incontro casuale ci si era sfuggiti, la vita segue sempre il suo corso, poi spesso capita di storie ed episodi magari sommersi, una lite mai dimenticata, una parola sbagliata che ti segna per sempre... immagini, scene da una scuola, quotidiano, bere, mangiare, condividere, l'avvenente sig.ra Nunzia, così come nei ricordi di qualcuno, regina decaduta della cucina è volata in America col pizzaiolo... nessuno ha saputo più nulla, dubito qualcuno abbia patito la sua assenza, a parte forse cuor di leone.
Ricordi di bambini, ragazzini, adolescenti, ricordi a volte tormentati, a tratti desideri, tu facevi quello, lei faceva questo, la gita, la partita, i primi amori, rossori e tremori, lei non è venuta, i figli, il marito, quell'altra non è stata rintracciata...
Emozioni, saluti, baci affettuosi come se ci si fosse lasciati soltanto da una settimana e non trentasette anni prima, alcuni sono rimasti in contatto, alcuni si rivedono per la prima volta, stupisce semmai quel legame che senti mai interrotto e nascondevi nei meandri del cuore e della mente, sensazioni, pensieri, affinità elettive, cosa sarebbe stato, cosa non è, dove sei stato fino adesso, i cazzeggi del cinquantesimo, le foto e i commenti...
La strada è deserta, i cassonetti della spazzatura traboccano come sempre, diffondono nell'aria i loro effluvi malsani, parliamo ancora un pò, ultimi commenti, impressioni, con l'amico che ha condiviso le tue giornate, corso sotto il sole, calciato e tirato palline con te, guantoni unti e mazze spaccate, l'amico perduto e mai dimenticato poi ritrovato, capelli bianchi alla mia calvizie incipiente, io sono questo e sono uguale, solo impercettibili cambiamenti naturali, lui è questo ed è uguale, ripenso alle parole e ai gesti, il prossimo caffè tra altri trent'anni...
la casa è un forno neanche ventilato, cuocio a fuoco lento, Alice si è persa ancora nel suo paese super tecnologico, dalla Norvegia mai più segnali, la luce fioca di uno schermo, gli occhi che si chiudono e iniziano a rincorrersi sogni e pensieri, gli avvenimenti di ieri, battevo il tempo sui sedili, cantavo e tremavo, autisti, accompagnatrici, bidelle e segretarie, Claude e le sue isole, la pittura di Quadrio, ricordi di ieri ai miei moschettieri, ricordi corrotti e brindo ai manfrotti.

20 luglio 2009

Vietnamita...

Grande piacere regalare qualcosa, sia pure di piccolo e poco costoso, ma che sia gradevole e soprattutto non inutile... il mio gelato alla vaniglia sembrerebbe strepitoso, ma certo nessuna attendibilità può avere un goloso di siffatte proporzioni! Ad altri mi affiderò per il giudizio finale, chiederò ad un improbabile utilizzatore...
Il rimando e il gusto, immagini e commenti, citazioni, approvazioni, consensi, una sola verità, lacune, incolmabili, immense, lacune, anni votati al gioco, all'insulso, al melenso, risultanti oscene, perchè capire in ritardo che la vita è una?
La solita sensazione entrando nel bagno dell'ufficio, sembra uno dei tanti beccati nei viaggi, l'aria stantia e afosa, e puntualmente riaffiora il ricordo e si fa strada il desiderio, di aeroporti, bagagli, camminate e fotografie, sole e mare, acqua e vento, la gente intorno con abitudini diverse dalle tue, il fascino, l'attrazione, gli spostamenti, i letti, i pullman, l'avida ricerca, la fame, la bellezza e la soddisfazione.
Anche stavolta si rimanda, leit motif, questa volta con qualche amarezza in più perchè sarebbe bastato veramente poco, al di là delle scelte opinabili, ma ciascuno di noi è attratto da luoghi diversi, girerò i pollici nell'attesa, regalerò forse un compagno ad iguana, passerò al gelato di pistacchio e di yogurt e mirtilli, tornerà l'autunno, porterà delle novità o forse anche no, una capatina dal vecchio non sarebbe male, devo soltanto cercare una sistemazione diversa in quel di Milano, tanti caffè e aperitivi con amici, e infine vietnamita eccheccavolo.

13 luglio 2009

Manfrotto

Eppure io ancora lo ricordo, il suo agitarsi frenetico prima di partire, gran lavoratore, senza mai disdegnare le parti assegnate, le situazioni più improponibili e complicate, avverse condizioni climatiche, freddo, neve, gelo, o di contro caldo tropicale, afa, scirocco o rovesci temporaleschi e piogge amazzoniche, ma si sa, nessuno è eterno, e un bel giorno, sul più bello come sempre accade, mi ha mollato! Vaghi sentori, sordi lamenti, la mia apparente superfiacialità che remava contro, non feci nulla, ma cosa in effetti avrei potuto? Il tempo non sempre è galantuomo, la vita il suo corso segue, gli amori si alternano, gli amici si indignano, i capelli imbiancano e le mamme invecchiano, lei ancora mi dirà che sto mettendo su un po' di pancetta, se non fosse che nell'amatriciana ci va il guanciale... così non rimane altro da fare, ci si interroga per un po', ci si altera a forza di domande, la qualità, i costi, l'inganno e il tempo scorre inesorabile, ed ecco che vien fuori un po' di mestiere, consigli e ricordi, altalena di emozioni, riprende il viaggio e come non si potrebbe, gli sguardi e i disperati tentativi, ultimo rimedio il solito nastro da imballaggio... pena e sconforto, a tratti tristezza, una carriera spezzata, tentativi inutili di ricambio, sostituzione, solo un diamante è per sempre, ostinazione, pensieri assurdi, tentativi di riciclaggio in improponibili trasformazioni animali, stoico lui osserva, non dice nulla, conscio di avere espletato il suo compito, di avere terminato sì anzitempo, ma senza infamia e poca gloria... devo decidermi all'addio.
Il piccolo si da da fare, arriva dove può, non parla ancora l'italiano e a volte proprio non mi capisce, certe volte a malincuore lo metto da parte e recito a soggetto, però, che forza questi giapponesi!