20 maggio 2012

Maionese

La maionese schizza quasi sui vestiti e per poco non s'infrange il calice, tira un venticello gelido alle sue spalle e sul mio viso, l'allievo del professore è scostante e forse stanco, niente clamori da stadio per fortuna e le parole scorrono, e con loro le ore invisibili.

7 maggio 2012

Di che sogni vivremo...

Dell'ultimo film e del prossimo, e starei sempre così, nelle tue mani, con la pizza volante che atterra sul selciato e il bicchiere in bilico, tra una musica assordante e il tizio della setteveli che un po' mi sfastidia, alla scarpetta audace e rumorosa, la camicia con il collo alla coreana e la bizzarra fantasia, e il violetto del due con, e il con sono io che m'agito a prua con le mani pulsanti e gli occhi dritti alla voce nel grido d'incitamento, che odori e sapori, non mi piace il prosciutto e la commistione non rende giustizia, ma è il nocciostacchio che sublima il piacere massimo, l'abbraccio perenne come il Perito Moreno, immagini in diciassette pollici e un audio improponibile, eppure è come fossimo al Metropolitan... saltiamo tra le frasi e i candidati inamidati, blocchi, sbocchi, mi perdo nei tuoi occhi, il caldo opprime e il vento gela, e sembra non passare il tempo, e in realtà passa molto in fretta, un susseguirsi di combinazioni e giorni, e ore, e notti insonni, la spada nella roccia, oggi ci è stata riservata una colazione, domani vedremo di che sogni vivremo...

Diego

Diego si lascia cullare, è un bambino delicato, tenero, allegro e buono, appena sveglio annaspa, gli occhietti insonnacchiati e il corpo molle, si adagia sul divano, come se continuasse a dormire, lentamente riprende la sua vitalità, ti coinvolge nel gioco, comincia a sorridere, si potrebbe stare delle ore a guardarlo, crogiolarsi della sua simpatia, è un bambino al quale non si può che volere bene, da subito, alle domande risponde con un cenno della testa, non si arrabbia mai, gioca, ripete le parole e ride, con i meravigliosi occhi azzurri, col viso paffutello, con i riccioli ribelli, e poi si lascia prendere in giro, nel gioco, non è prepotente, condivide le sue cose, e riesce perfino a fidarsi e consegnarti il ciuccetto, dal quale non si stacca mai, consapevole che lo riavrà indietro appena terminato il nuovo gioco... ti abbraccia stretto e dice ciau, si lascia baciare sulla guancia e corre contento verso la sua vita, ecco vorrei avere un decimo del suo entusiasmo, intanto mi ha rapito il cuore, e reso orgoglioso, guardo mio figlio e lo trovo perfetto, si allena a fare il bravo padre, devo dire che ci riesce benissimo, lo osservo, vedo con quanto amore si dedica a suo figlio, mi piace, molto, e devo ringraziarlo per avermi reso nonno in tempo, prima che io finissi rincoglionito dagli anni...