21 settembre 2015

Diradare le lacrime

Da qualche parte l'ho letto, e così dicono, tre anni e non ci pensi più... non è vero, non lo sarà mai, impari a convivere con qualcosa di diverso, cerchi di allontanare il dolore, diradare le lacrime... ci sono le immagini, quelle forti, che non puoi mandare via, ci sono i momenti che non scorderai mai, ci sono gli attimi fuggiti, le impressioni da bambino.
I giorni scorrono e i pensieri non ti abbandonano, non scrivo più, o perlomeno molto meno, è come se qualcosa si fosse spezzato, come se tutto fosse inutile, è che le parole mi portano sempre a lui, non bastano tre anni, e non ne abbiamo parlato, è calato il silenzio, perché il dolore ci accomuna, perché siamo fratelli, perché il sentire è uguale, non ce lo siamo detti, abbiamo glissato, e sarei voluto andare, ma il lavoro... e sarei potuto andare ieri, si, ieri... osservo il suo volto nel mio, incespico in alcune parole come faceva lui, riconosco troppe cose ultimamente e mi dico che il tempo passa e mi sento più lui... vorrei quei dannati filmini in super 8 degli americani, come quelli che si vedono nei film che scrutano il passato... vorrei poter ridere e piangere, vorrei sentire la sua voce, vorrei sentire il suo odore, vorrei fare di più ma non sono capace, so solo rifugiarmi in me stesso e non so nemmeno essere diverso, poso anch'io la mia fronte su quella di chi amo, non so fare altro, diradare le lacrime, non resta che questo, ma ti saluto ogni mattina Papà, tutte le mattine, quando respiro l'aria del Pellegrino e ti penso lì nella nuda terra.