6 giugno 2009

Tutti quei momenti...

Malbec, Terrazas, 2005. Ciliegini e arance, la misticanza sul balcone, prendo le distanze, quasi con rabbia, è che non mi piace essere accomunato ad altri di cui probabilmente non m'importa nulla... dove sta la diferenza allora? Ci si continua, allegramente, a prendere in giro. Le scelte forzate, dettate dalla convenienza, non sono affar mio, non m'interessano. Non tenere conto delle mie idee e forzare la mano lo trovo ingiurioso, un insulto, rispondo a tono, offeso e dimentico dell'amicizia, tornano a suonare i campanelli di un tempo lontanissimo, miseri segnali inverecondi a cui non avevo mai prestato fede, dovrò ricredermi? Credo di essere in Argentina per il solo motivo che il vino è ottimo, ancora l'ultima bavarese addolcirà il mio palato, in solitaria che è molto meglio, oltretutto i paventati palloncini alla fine non sono mai giunti.
Litanie pesanti si susseguono, vorrei non fosse mai accaduto, ginepraio, isola di Pasqua, Galapagos e infine Nicaragua in virtù di questa immane associazione che ci lega indissolubilmente, Oyanka, mentre lui ride ancora una volta, insopportabilmente, ognuno resta fermo sulle proprie decisioni e il proprio sentire, ci mancherebbe, semmai non si capisce l'ostinazione a voler credere qualcosa che non è e non è mai stato, gli unici ricordi positivi si legano, senza tema di smentite, alle immagini. Timide, ora audaci, ma pur sempre immagini.
Niente è per sempre, come nessuno è di nessuno, "e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia, è tempo di morire."

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