13 luglio 2009

Manfrotto

Eppure io ancora lo ricordo, il suo agitarsi frenetico prima di partire, gran lavoratore, senza mai disdegnare le parti assegnate, le situazioni più improponibili e complicate, avverse condizioni climatiche, freddo, neve, gelo, o di contro caldo tropicale, afa, scirocco o rovesci temporaleschi e piogge amazzoniche, ma si sa, nessuno è eterno, e un bel giorno, sul più bello come sempre accade, mi ha mollato! Vaghi sentori, sordi lamenti, la mia apparente superfiacialità che remava contro, non feci nulla, ma cosa in effetti avrei potuto? Il tempo non sempre è galantuomo, la vita il suo corso segue, gli amori si alternano, gli amici si indignano, i capelli imbiancano e le mamme invecchiano, lei ancora mi dirà che sto mettendo su un po' di pancetta, se non fosse che nell'amatriciana ci va il guanciale... così non rimane altro da fare, ci si interroga per un po', ci si altera a forza di domande, la qualità, i costi, l'inganno e il tempo scorre inesorabile, ed ecco che vien fuori un po' di mestiere, consigli e ricordi, altalena di emozioni, riprende il viaggio e come non si potrebbe, gli sguardi e i disperati tentativi, ultimo rimedio il solito nastro da imballaggio... pena e sconforto, a tratti tristezza, una carriera spezzata, tentativi inutili di ricambio, sostituzione, solo un diamante è per sempre, ostinazione, pensieri assurdi, tentativi di riciclaggio in improponibili trasformazioni animali, stoico lui osserva, non dice nulla, conscio di avere espletato il suo compito, di avere terminato sì anzitempo, ma senza infamia e poca gloria... devo decidermi all'addio.
Il piccolo si da da fare, arriva dove può, non parla ancora l'italiano e a volte proprio non mi capisce, certe volte a malincuore lo metto da parte e recito a soggetto, però, che forza questi giapponesi!

3 commenti:

dragus ha detto...

Stupendo!

morrison ha detto...

Grazie Paolo ;-)

Unknown ha detto...

Grazie di questo post, Mao...