21 agosto 2009

Quello che non ho

La camicia azzurra, la cravatta blu, le mani grandi che battono sui tasti, olivetti 22, mitica, e i suoi taccuini con le copertine gialle, tenuti insieme da un elastico, barba fatta di fresco, capello corto, la sua aria decisa, sicura, sono senza fiato percorro i pochi metri che mi separano dal soggiorno, mia madre è lì, le corro incontro e farfugliando parole cerco di spiegarle che l'ho appena visto, d'incanto è tornato a essere lui, è lui, anche lei sembra diversa, è più giovane, dinamica, mi dice che ha visto e non sa spiegarsi, sento l'emozione travolgermi e quando faccio per tornare da lui il sogno si spezza per sempre, lasciando ancora una volta posto alle lacrime, la sua maglietta ormai troppo grande, il sorriso mentre mi guarda appollaiato sulla scala intento a cambiar lampadine, non capisce, mi guarda, il sorriso è ancora il suo e il silenzio mi opprime, maledetti sogni, sembrava così reale, inspiegabile ma benvenuto, mastico amaro, torno ad afliggermi con domande alle quali non so dare una risposta, nessuno sa darla.
Vorrei solo sapere dove comprare quel che serve per me stesso.

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