16 gennaio 2012

Al forno...

Nessuna parola, apparentemente, nessun colore, eppure gli attori fluttuano leggeri nello schermo e attraversano il tempo... profondi, intensi, bravi, decisamente, è una bellissima sorpresa e alla fine sono veramente contento di esserci andato, e di nuovo mi cimento, non si debba dire che ho rinunciato... attendo esiti e sentenze finali. Non c'è la mia amica del Venezuela, al suo posto un ragazzo ugualmente bravo, becca subito la vena e le provette si colorano del mio rosso... vorrei fosse sempre così, con quel sorriso raggiante, gli occhi che brillano e quell'inaspettata allegria, contagiosa, sincera, bella, vorrei non finisse mai, vorrei sentire sempre così, quante cose vorrei e non mi è dato di avere... accontentarsi è il segreto, anni di studio, di applicazione, molti non saprebbero, non potrebbero... chiudono in fretta i negozi, chi l'avrebbe detto, il tempo scivola sempre in questi frangenti e non si riesce a fermarlo... è anche mia la colpa e non dovrei, c'ho un'età... scorre ancora quel rosso corvino, il calore mi pervade e il climatizzatore a palla, la lucetta nel forno arranca e infonde calore all'ennesimo lievitato, sbobbe e ranci, rancidi, infidi, assaggio non assaggio, rimesto, condisco, aggiusto, le tostate salate mi renderanno la vita difficile e ancora è presto per esultare, ricorda cosa è capace di fare l'altra metà del tuo cervello se solo gli si lascia spazio e tempo... tentativi, della serie riusciranno i nostri eroi... loggioni, portoni, nascosti nell'ombra, poltrone o platee, proiezioni private in orari impossibili e inviti ristretti, che due è il numero perfetto, farro e bietole e sapore di vittorie, brividi, ancora, non è il freddo del mare d'inverno ma poco ci manca, alzo il bavero e stringo il giubbotto, per un attimo l'immagine rimanda il profilo inatteso, sorpresa e sgomento, paura, forse, la consapevolezza abbraccia la stoltezza e vanno a nozze, tuffo il cucchiaio e brucia il palato, un'altra notte insonne e zucchero al velo.

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