4 aprile 2012

Jaipur

L'inverno ai piedi e la primavera negli occhi, il sole caldo, le emozioni salde nelle nostre mani unite e la cenere bagnata dalle mie lacrime dispersa nel Gange o forse nello Yamuna, la forte emozione per l'abbraccio tra i due uomini che non si vedono da quarant'anni e il mio abbraccio perpetuo nel tempo, l'odore, il groviglio dei sentimenti e i sogni ai quali non si riesce e non si vuole sottrarsi, lo schermo e le immagini che scavano in  profondità nei sentimenti, la pelle, la sua pelle tra le righe nere stracciate e l'aroma che riempie l'auto e si mescola, la corona senza sale e lime che non c'è tempo, le dita afferrano e non vogliono lasciare andare, di intrecci di gambe e trame leggere, ai braccioli d'impaccio e i sussurri nel buio, legami, catene, ci si sazia d'incanto, rapiti, è l'India sconosciuta, "la luce, i colori, i sorrisi, c'è così tanto da vedere...", è come sempre non volere tornare, è lanciare un pensiero e amori che non si possono evitare, niente scuse, il vortice delle passioni dimenticate, è fondersi e confondersi, emozione profonda, "andrà tutto bene alla fine, e se non andasse tutto bene, vuol dire che non è ancora la fine"...

1 commento:

Anonimo ha detto...

amore...