12 aprile 2013

Not one word

Di tempo e di giorni, che di parole no, dello scrivere e del bloccarsi, del silenzio e degli sguardi, quell'immagine, sovrana, le notti gelide, lì nella terra, quell'immagine finale scolpita nella mia mente, sbuffi e lamenti e poi il nulla, di non riuscire a scrivere se non per ricordare che non si può dimenticare, costretti e oppressi dentro un'immagine e uno stato, che sembra un'idiozia di volerne parlare, o volere parlare d'altro, o lasciarsi andare ad altre sensazioni e menzionare di amori e benefici e stati d'animo, io non ci riesco, l'assenza che percepisco come costante presenza che mi induce alla rinuncia, il dolore sordo e il grido trattenuto, che non ho neanche voglia, che la parola resta muta e le lacrime recitano nella notte, che poi passa, dicono, ma spesso quelli che lo dicono non sanno cosa sia un'assenza, e intanto scorre il cielo e piove, se non lì fuori dentro di me.

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