26 gennaio 2015

Magari un cinema?

Chi l'avrebbe mai detto, il pet e le bottiglie ci avvolgono in un lungo abbraccio, anche molto caldo, ci teniamo le mani e le immagini scorrono, le api e il miele, la rozzezza di un uomo e la dolcezza di una ragazzina, e Monica con quella voce improponibile a fronte di un fisico sempre invidiabile, affondiamo i denti nella soffice e croccante pizza, la mozzarella filante e l'olio crudo, un calice di vino che per molti non c'entra nulla ma al contrario per me è il top, non si rinuncia alla quinoa avvolta in guscio di cioccolato fondente molto equo e molto solidale, poi lo svarione verso climi più freddi e nocciole e cioccolato al latte... e addio buoni propositi... e questa pancia che cresce neanche fossi incinto... echi di voto neanche troppo lontani, un barlume di speranza ancora, siamo così provati e stanchi e stufi... ma ci ritroviamo negli stessi occhi e ondeggiamo stupiti tra la folla e quel nobel sconosciuto e che vorremmo conoscere, e allora prende forma tra le mani e lo portiamo con noi, tra risa nell'aria fredda e la ragazza del dipinto, tra l'amore del mattino e le parole cercate insieme, tra esperimenti vegani falliti e le verdure al vapore, qualcuno imita Quentin e lenta scende la notte, le mani nelle tue mani e l'inesorabile risveglio che ci divide, ancora freddo forse più freddo, un giardino dedicato e le auto portate via, fretta di tornare a casa e aspettare che scorra il tempo, con il termosauro che mi guarda sconsolato e il clima a palla, il sugo che sfrigola e i rigatoni al dente, tutto tace, tutto sfugge, come funziona che in due siamo uno e da soli siamo zero?... musica e vino, le mandorle tostate, chissà quale sarà la mia cena, il the è già andato e le frappole finite, poi sarà mattino, la stronza picchietterà alle cinque e un quarto e la manderò a fanculo ancora, oh nonno eh si si si nonno, ci vorrebbe Bernardo a distogliermi ogni tanto, poi per fortuna saremo di nuovo insieme, controlli, soliti timori... chissà magari un cinema?

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