La strada è in salita, Giulia è in ritardo, il sole è già scomparso all'orizzonte, gli ultimi raggi si riflettono nelle acque dello stretto, Giulia non ci pensa due volte, compone il numero e alla risposta ricomincia la polemica, sta quasi correndo, la voce è affannata, ma non smorza la sua dolcezza, il suo accento frammisto di romano e napoletano, o almeno così percepisco, Giulia va sempre all'attacco, indomabile e sicura, sono davvero timido?
Giulia è un lampo nel cielo, ascolta sempre con grande interesse fa sue le storie che le racconto, non è mai superficiale, non dimentica mai nulla, le piace ascoltare, le piace capire.
Giulia nella sua mansarda, la tisana e la "bastarda turca", non finirà mai quel libro.
Mario anche oggi non ha letto il programma, sono tutti da Emanuela, è là che è diretta anche lei.
Un lampo nel cielo stellato, no, il freddo non vuole saperne, è caldo anche oggi, le lenticchie prendono colore tra un pò faranno compagnia al riso e poi un cucchiaio di olio della mia terra.
Giulia è possessiva, Giulia chiede, attraversa luci ed ombre, Giulia è solo in cerca di conferme.
Quanti piatti, le posate, non ha voglia, non ancora, l'acqua è pronta Giulia tace.
I capelli, così corti, camomilla e piumone, Giulia ascolta sempre, Giulia non mi parla di se, attende le mie domande.
Giulia corre sempre, cerca se stessa, cerca qualcosa, cerca qualcuno.
Odore di buono nell'aria, un sorriso, apro piano la finestra, un leggero tepore si diffonde nella stanza, arriverà l'inverno?
Giulia sta dormendo, lo sento, la mia tisana è pronta, guardo un'altra foto, faccio una scansione delle parole dette, come spesso accade dimentico di collegare il cervello e le parole vibrano indisturbate, fluttuano nell'aria, colpiscono, feriscono, maledetto stupido.
Morfeo non mi raccoglie, sfoglio stancamente le pagine di un nuovo libro, aspetto con fiducia che mi trascini con se, guardo ancora fuori della finestra, silenzio a tratti rotto dall'ennesimo rientro, fumo un'altra sigaretta, so che non dovrei, il cerchio alla testa me lo sconsiglierebbe, il fumo azzurrino è l'unica cosa che mi piace, per il resto comincio a detestarle.
Giulia anche lei gli occhiali sul naso, parla dei suoi bambini, del piacere tutto infantile e innocente di costruire e un attimo dopo distruggere tutto, liberazione, evasione, quante volte avresti voluto fare lo stesso e non hai più l'età.
Giulia e i suoi pranzicene, sempre allo stesso orario, una botta e via ci si ripenserà domani, il gusto perduto del riflesso dei fuochi sul tuo viso, vapori andati, nascosti in ricordi ancestrali, ricordi di bambina nella mano di tuo padre, non c'è, forse non ci sarà nel timido sguardo sorpreso di chi si sente osservato.
Giulia corre, Giulia corre sempre, Giulia non sa fermarsi, non vuole, non può, ancora affanno e richieste a se stessa, all'amico di sempre.
Ciao Giulia, dormi serena, Parigi, la Senna e la Banlieue, il Grande Arche e il suo autore danese nell'unico progetto in vita, soffi di luce, aroma di caffè, un'altra notte è andata, piacevole e insolito tepore di novembre, si annuncia primavera si direbbe, nel mio cuore è ancora inverno inoltrato, nel cuore di Giulia è sempre estate.
3 commenti:
Giulia è un po’ così .. ma è molto di più
Non le piace il clavicembalo barocco!
La lasci e non la trovi .. appare e svanisce …
Complessa e lineare … concessione e ritrosia ..
Cucina malissimo !
Ma
Giulia ha un cuore grandegrande che confina con il cielo
Io, la amo …
Giulia è solo per chi la conosce.. l'adoro e non finirò mai di ringraziarla...
T&P
un pò tardivo il tuo commento T&P... e comunque fuori luogo.
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