30 luglio 2008

Il piano B

Ci si guarda intorno, silenziosi, la gente ride, beve, fuma, sono trascorsi due mesi o forse più, il piano A è bello che andato, alti, bassi, in definitiva niente, particolari a un tempo certi e insignificanti, diciamocelo, non ha funzionato. Dopo l'abbrivio iniziale, l'euforia e l'entusiasmo, la quiete, rimestare a vuoto, riconsiderare i passaggi, analizzare il fallimento, fallimento?? Diavolo, ma in questo frangente Carr ha dato il suo notevole contributo e poi sentori di more e tannini, e letture e riflessi e specchi, sudori, colori, anniversari e concorsi vari, cristalli e birre, e il vino?
Ma non è questo il punto, continuo a tergiversare, chi lo dice che intorno è pieno zeppo e sono io che non so vedere?
In verità preferirei ciondolare per altri lidi, sudare di un altro sole, polvere e sassi sotto un altro cielo, mi toccherà di dita trafficare sulla tastiera, di obiettivi non risolti che guardano ad altri, stringere i denti, aspettare che passi.
Sono giorni che mi si chiede conto e ragione dell'alternativa, bozze, schizzi, e un'esecutivo, arranco, farfuglio, mastico amaro, ho puntato tutto sul piano A, l'alternativa non era nelle mie corde, diciamolo, non esiste il piano B, non l'ho mai redatto, non l'ho mai preso in considerazione fino in fondo, arranco, farfuglio, rimastico amaro, porca miseria, ho toppato, avrei dovuto occuparmene, non foss'altro per manifestare l'impegno, la fiducia, e il crederci.
E adesso? Brrrr..... cupi segnali, di cellulari lampeggianti e schiene roboanti... ok, ok, ho ancora un mese davanti, dopotutto che ci vuole? E se?.... ma, forse... si lo so anche il destino ha la sua influenza... e se non sapessi dove mi trovo? se non fossi in grado di decodificare i segnali? Oh merda! Allora dovrei rivolgermi a degli esperti... devo soltanto concentrarmi, la differenza di temperatura mi coglie impreparato, saranno almeno cinque gradi in meno, il vento leggero mi ridesta, asciuga il mio sudore, l'odore di stallatico mi colpisce e inevitabilmente mi regala un altro sogno, sviscero i ricordi, le malinconie, ma non ho tempo, il tempo non mi aspetta, le mani febbrilmente percorrono la tastiera, sento che l'istinto prevale, ecco, le prime immagini, le prime parole, piano B... nel frattempo il girasole mostra al mondo i suoi forti petali gialli, diavolo, come me la godo.

1 commento:

Tamara D. Dorsett ha detto...

fotografias bellisimo maurizio!

baci