22 settembre 2008

Autunno

Persino il cavaliere parla di un piano B, che fosse al corrente anche lui? Autunno, prime piogge, canovaccio conosciuto che si ripete, sprazzi di luce sul cammino, si paventa un piano D, posto che del piano C se ne occuperà il principe... ma stavolta il piano D mi vedrà recitare in prima persona, cavalcare l'entusiasmo da solo, come un pesce fuor d'acqua, intanto proseguo nella cernita, tutti i libri, titoli che a volte ho smarrito nel tempo, Larobi rifugiata nella cioccolata scaccia i fantasmi del passato.
Alla fine circa ottanta titoli gridano vendetta, nelle pieghe della memoria di alcuni non v'è traccia, segnale chiaro, sperimenterò il nuovo, dopo un'accurata avanscoperta... raddoppio in settimana delle fatiche gratificanti, la pioggia taglia le gambe e la bici, unico rifugio la sfera.
Di ampie cuciture e trame e la fiammante macchinetta, adesso dormo coperto e non mi sveglio nella notte.
Il vino non era come credevo, vecchio del 2003, alcune bottiglie piangono, torbido e quasi imbevibile, non dirò niente, lascerò che le fogne si inebrino di più alti versamenti...
La carta dei giornali già prende a macerare, con un tocco di candeggina a lavar via la cronaca nera... tumulti e lamiere, pezzi contorti di metallo grideranno tutto il loro disappunto, il vecchiaccio vola alto, marine di nome e di fatto lo esaltano, mi chiama più volte mentre pesta sui tasti e cerca disperatamente di mettere in ordine i testi, colori e pennelli a nuova dimora attendono.
Continuo imperterrito a guardarmi intorno, si, è vero, ci sono eccome, ma più forte recita il messaggio di occhi sorridenti e la speranza di goderne.

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