16 settembre 2008

Dellerobi

Vivo un tempo incerto, folate di vento tra i pensieri, sprazzi di sole nei rimpianti, direi che la vita prosegue e anche se lo detesto, è il mio lavoro e per fortuna c'è sempre un dopo, Larobi mastica amaro, si agita, si dimena, ma non muove un passo, getta lo sguardo oltre la finestra, scivola tra i colli e per le valli, naviga, vola, liguria e mare, stupore, a tratti sgomento. Robi lascia che le lacrime righino il suo volto, Gab è lì, è tornato, il sorriso tra i capelli e una sola scarpa. Vorrei essere con loro quando saranno di nuovo insieme.
Toscana e i miei ricordi anche amari, Lombardia e strani amori dimenticati, Sicilia di eterni tormenti.
Larobi vive il preludio e poi scompare tra i flutti, nuota a perdifiato nell'insicurezza, bracciate e bracciate, statuaria mi osserva, lascia andare la mano sul fianco, si volta senza guardarsi indietro. Robi divaga del tempo, rossa in viso, detesta lo specchio ma è solo colpa degli altri, degli eventi, delle parole vaghe rimaste nel vento.

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