Spesso succede così, proprio quando ci si sente meglio, adesso aspetto, che di nuovi esami non ho punto voglia, che poi in questa maltrattata città non c'è di che e di chi fidarsi, un occhio magari distratto e una sentenza, ma già recita il de profundis qualcosa che grida nascosto, vorrei che così non fosse, che sempre quando qualcosa ci viene imposto dall'esterno non si possa accettare è cosa facile e normale, insopportabile visto che mi ero prefissato un termine, mi si dicesse almeno che tornerò a pedalare e coronare quel piccolo sogno americano.
Stavolta Woody non riesce a convincermi, lascio decantare, sedimentare, la mia amata Barcelona e i dialoghi serrati, folli poi non tanto, tra Javier e Penelope, altri ricordi, altre valigie.
Anch'io stretto in quella morsa e testimone non vedente, il ritmo sembra sorpassato ma travolgente, Ivano mi convince sempre.
2 commenti:
A me l'ultimo di Ivano mi è ancora un po' ostico....
Ciao Annachiara, io adoro il genovese per la sua musica e le sue parole, vedrai, quando l'avrai riascoltato ti piacerà.
un saluto
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