29 novembre 2008

Ancora pesce...

C'è qualcosa nell'aria, il profumo del basilico, la mia mente vaga lontana, odori diversi, impregnato dormo, il mio pesto la mia pasta, recito a soggetto, ho sostituito il limone con l'arancia ed ho aggiunto anche i pinoli, la mia vita non è che in sogno, disfo le mie valigie, e sono lì, non ho bisogno d'altro, è quest'immagine che non riesco a dimenticare, è quell'espressione indefinibile, è l'emozione, continuo a tremare, sostenere lo sguardo, trito, battuto, mandorle e pomodorini, pesce in zuppa, e cous cous tostato alla Valentino.
Eppure non cucinerò mai, non berrò mai, ne parlerò soltanto, chi detiene l'esclusiva? Messaggi, flash, il cantico del condannato a vita, di amori impossibili è pieno il mondo, e più sono impossibili più sembrano amori, lettera a D., leggo, La libreria nuova è ancora difficilmente decifrabile, mi mancano gli spazi conosciuti, abitati, però lui stavolta mi saluta, non accenna a nessun prezzo esorbitante, forse gli sembro conoscente... e la cassiera bionda è in vena di scambiare quattro chiacchiere, che strano... ma il libro è rimasto lì dov'era, eppure non vivrò mai più, ne parlerò soltanto, e le mie mani, le mie mani... impregnato dormo nella mia curiosità, vellutata, cipolle, Tropea, Diamante, non posso dire, non mi è consentito, tra qualche minuto sarà tutto finito, mi siederò da solo e contemplerò il futuro dei miei piatti, bevo per onorare questa tavola e il mio lavoro, la voce in dissolvenza e la luce che si spegne.

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