30 marzo 2009

Di paventate sparizioni...

Solo non avevo voglia, nè sabato, nè ieri, primavera, anche troppa... scirocco, guardo le mani di mia madre, della fatica e del dolore, e mio padre ancora mi sorride, da tempo non si ricorda più di me, certo, so cos'è ma mi disorienta. Di risvegli lenti e lente metamorfosi, apprendo, mi si aspettava, se lo aspettavano, ma io non c'ero, nè sabato, nè domenica. Che mi si dica, che mi si chieda, che mi si lasci tranquillo, ho le mie idee, il mio da fare, la mia solitudine da coltivare.
Un piccolo tassello, un altro di quelli incomprensibili, mi nutro, attraverso l'oceano, torno indietro, piccole tappe, pause, riprendo a navigare, mi perdo tra effluvi e vapori, profumi e umori, non sono sveglio e lascio che i sogni agitino i miei pensieri.
Bagordi in solitaria, ferali notizie, tempeste annunciate, rilievi, opposizioni, emendamenti, farse.
Ho perso la pachamanca, di risate e prese in giro, fraintendimenti, di una domenica dovuta, di quello che dovrei e non faccio, dei sensi di colpa e dell'impossibilità di un aiuto concreto.
Ancora di ospedali, di notizie più lievi, non ho voglia di andare ma devo, proseguo lento nella riabilitazione, arriverà il sale, affumicato, rosa, nero...
la sconfitta sullo stesso piano, che sublime soddisfazione, i depistaggi, le intercettazioni, le variazioni e il coraggio di stupire e stupirsi, tra poco più di una settimana...

1 commento:

Mestolina ha detto...

é bellissimo leggerti! Grazie per esprimere sentimenti ed emozioni, ne abbiamo bisogno in un mondo in cui quasi tutti fanno finta di non averne! A presto!