24 luglio 2009

Di rimpatriate...

le ore scivolano via, caldo sotto gli ombrelloni e il mojito va giù che è un piacere, la hierba buena s'incastra tra i denti, sguardi di sottecchi su astanti pasta fredda e tabulè, non riesco a toccare nulla, più o meno i discorsi sono simili tra i vari gruppetti che si alternano, alcuni visi sono rimasti uguali, altri ti sembrano familiari, se così si può dire di persone che non vedi da più di trent'anni. E così tra una chiacchiera e l'altra scopri che qualcuno ci ha lasciato per sempre, qualcun altro è andato via, e quel ragazzo che ricordavi bellissimo adesso è una bellissima donna, però assente giustificata... ricordi si susseguono tra stupore, divertimento e conferme, matite lanciate, lunghe telefonate, calcio, baseball e softball ed anche Renato che ci aveva instradato scopri con dolore che un infarto se l'è portato via.
Il sorriso che ricordavi sul viso e gli occhi del tuo compagno preferito permane immutato nell'amarezza di non essersi più frequentati, perfetti estranei oggi in questo incontro che ci costringe almeno a salutarci quando nell'incontro casuale ci si era sfuggiti, la vita segue sempre il suo corso, poi spesso capita di storie ed episodi magari sommersi, una lite mai dimenticata, una parola sbagliata che ti segna per sempre... immagini, scene da una scuola, quotidiano, bere, mangiare, condividere, l'avvenente sig.ra Nunzia, così come nei ricordi di qualcuno, regina decaduta della cucina è volata in America col pizzaiolo... nessuno ha saputo più nulla, dubito qualcuno abbia patito la sua assenza, a parte forse cuor di leone.
Ricordi di bambini, ragazzini, adolescenti, ricordi a volte tormentati, a tratti desideri, tu facevi quello, lei faceva questo, la gita, la partita, i primi amori, rossori e tremori, lei non è venuta, i figli, il marito, quell'altra non è stata rintracciata...
Emozioni, saluti, baci affettuosi come se ci si fosse lasciati soltanto da una settimana e non trentasette anni prima, alcuni sono rimasti in contatto, alcuni si rivedono per la prima volta, stupisce semmai quel legame che senti mai interrotto e nascondevi nei meandri del cuore e della mente, sensazioni, pensieri, affinità elettive, cosa sarebbe stato, cosa non è, dove sei stato fino adesso, i cazzeggi del cinquantesimo, le foto e i commenti...
La strada è deserta, i cassonetti della spazzatura traboccano come sempre, diffondono nell'aria i loro effluvi malsani, parliamo ancora un pò, ultimi commenti, impressioni, con l'amico che ha condiviso le tue giornate, corso sotto il sole, calciato e tirato palline con te, guantoni unti e mazze spaccate, l'amico perduto e mai dimenticato poi ritrovato, capelli bianchi alla mia calvizie incipiente, io sono questo e sono uguale, solo impercettibili cambiamenti naturali, lui è questo ed è uguale, ripenso alle parole e ai gesti, il prossimo caffè tra altri trent'anni...
la casa è un forno neanche ventilato, cuocio a fuoco lento, Alice si è persa ancora nel suo paese super tecnologico, dalla Norvegia mai più segnali, la luce fioca di uno schermo, gli occhi che si chiudono e iniziano a rincorrersi sogni e pensieri, gli avvenimenti di ieri, battevo il tempo sui sedili, cantavo e tremavo, autisti, accompagnatrici, bidelle e segretarie, Claude e le sue isole, la pittura di Quadrio, ricordi di ieri ai miei moschettieri, ricordi corrotti e brindo ai manfrotti.

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