31 luglio 2009

Perduta nel tempo

Zucchine, in crema di linguine e mandorle al profumo di pistacchio. Le acque cristalline rimandano al pesce, mediterraneo, verace, vorace, di facce, di corpi, la punteggiatura asfissiante, pressante, leggi, sottolinea, marca, rimarca, le abili mani scivolano e di colpo si arrestano, manipolano, pressano, tornano indietro, torpore alle ginocchia, alle braccia, la danza continua incessante alle mie spalle, echi di festa, la cena filippina perduta nel tempo dei cibi marinati, latte di cocco e riso, zucchero invertito o miele d'acacia?
Sembrerebbe più un braccialino, giochino, molto meno orologio, monto occhiali nuovi e affronto il sole nella mia stanza in ombra, scartoffie, pratiche in esubero, e la voglia scivola via, crostata al gelo, tabulè, pomodori ripieni, squilli, sobbalzi, che camicie, sudore, dolore di stomaco, il gelato alle mandorle o la malvasia.
Fiondo, rifondo, ricambio, ritorno, le facce, le mie facce, ingorgo ingordo, sottile linea sul crinale, da che lato mi troveranno?
Lascio che gli occhi si chiudano lentamente, soliti rintocchi, diradate grida, le pale del ventilatore, il sudore copioso, le forze svanire.
Il corpo giace immobile, nessun segno di vita, flebili rumori liquidi interni, palpebre serrate e labbra, fontane, cani, bambini, piazze assolate, acqua, gocce, è ancora notte, è ancora giorno.


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