24 novembre 2010

Il cuore batte ancora

Pagine, umori, sapori, basterebbe poco per dar vita a un disegno, forse si perderebbe lo stesso nel vuoto, quel vuoto che si apre piano, si espande, mi accoglie, cammino sul crinale e mi guardo intorno, basterebbe davvero poco... è qualcosa che prende, stringe, attanaglia lo stomaco, è il terreno cedevole, la pioggia battente, è guardare verso la finestra e non trovare lo sguardo, è salire in fretta le scale e sedersi nel nulla, è il freddo che mi circonda, le mie parole nel buio, la voglia di andare fuori e la paura di non trovarci niente. E' forse solo un momento, timidi segnali probabilmente, il sapore delle cose perdute, immagini, odori...
Ci si può allenare, innalzare barriere, rinchiudere e dimenticare, ma basta un piccolo gesto, un suono, una parola e ci si ritrova dispersi, cerco di decifrare quel calpestio ora sommesso e via via più energico e vicino, aspetto nascosto dietro il solito angolo, elaborazione del lutto, farneticare, dare di testa e volteggiare, aspetto di sentire la voce, mi volto, mi siedo ancora, osservo la tastiera e il video muto, chiudo gli occhi e ripercorro lentamente all'incontrario, fluiscono repentine immagini e sento di nuovo odori e sapori, ma sono tanto stanco, così stanco che non riesco nemmeno a portare le mani al viso, agli occhi, e intanto il sole si fa largo tra le nubi e il cielo torna a splendere di intenso azzurro. Sono vivo per fortuna e il cuore batte ancora.

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