5 maggio 2011

Quei quattro...

Di che sorriso, e il pugnetto stringe, elastico al cuore, occhietti vispi e linguetta audace, che non stia fermo un secondo nella sua bellezza ma tranquillo, docile, di genitori assai più scaltri, e non si smetterebbe di guardarlo, baciarlo, coccolarlo, esagerando magari, ma non si può spiegare, non si possono spiegare analogie e contrasti, tuffo al cuore e nel passato, che sia l'odore accattivante del bimbo o i peti maleodoranti, il gioco della vita dal pannolino al pannolone... incontro di generazioni, uguale sguardo, stesse mani. E' tenerezza e commozione, sono lacrime e parole, attese, desideri, incontri, è svoltare nel cammino, passare le consegne, anche un po' rivalsa o almeno comprensione, del fluire veloce del biberon o del semolino appiccicato sul grembiule, da una logica assistenza ad un'altra ugualmente necessaria, il gioco delle parti, l'alternanza nel tempo, il cucciolo d'uomo scioglie in lacrime la vecchia quercia, si osserva silenziosi, groppo in gola e sguardi d'intesa.

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