2 giugno 2011

Ripetizioni...

Acqua e ponti in vicinanza, solo un ricordo, caldo afoso, ridicolo, di giubbotti e felpe, chilometri, polvere, il ragazzo è peggiorato non vuole contravvenire alle regole, non si fermerà, ma parla tutto il tempo con una tipa strana che sembra una prostituta, non si potrebbe, lei sì l'accompagnerà, probabilmente ha fatto un test... ci tocca scendere prima e cambiare, stronzo, inutile sforzarsi e ostentare una lingua che non gli appartiene, è meridionale come noi anche se ne dice peste e corna... attese, trepidazione, paura, si dissolve, abbraccio, buffetti alle guance, hanno di nuovo sbagliato, è diventata la regola si direbbe... uno scherzo che brucia qualche anno di vita e tra l'altro anche milleuri... la carriera... gliela stroncherei la carriera, meriterebbe che l'aspettassi fuori, se solo ne fossi capace... andiamo giù di spritz e ancora, ridiamo di Rocco e pensiamo al futuro, sveglie dimenticate, gloria all'elettronica, ancora viaggi, Gant sembra più vecchio e rincoglionito, arraffa venti euro in fretta e scappa via nella notte, silenzio e militari, infine il pullman arriva, ancora aerei, ritardi, sudore, attese, la maglia recita I love Rome per la felicità collezionista martinesca, il silenzio perduto, il riposo andato, nuovi volti in attesa e tracimazioni annunciate... c'è un reso da effettuare e i biscotti da infornare, a tratti lei non mi sente, i giorni incidono inevitabilmente, adesso lui indossa le maniche corte e osserva il tempo che si è fermato, un velo inesplicabile, insormontabile, ma lei è tenace e audace. Di festeggiamenti al pane, di birra e miele, tentativi solitari, ricorsi, il gentile maresciallo e Carla Vaquero giace senza vita, "digli che almeno mi parli" agghiacciante e vero. Si ricomincia, ancora, eco lontana di sillabe sconosciute, se non c'è un bisogno immediato tutto tace, le parole incidono il viso, lo incorniciano per sempre, il dolore dell'assenza si cicatrizza in un lampo, la lista si allunga e gli anni diminuiscono, senza tempo, nessuna possibilità, ma non importa, il sacco dell'indifferenziata nello sguardo indifferente, recita la segreteria muta, non si scompone e non osserverà composizioni...

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