20 luglio 2011

Ah Sudamerica

Non c'è niente da spiegare, si palesa come il mal d'Africa o la saudade, si annida nell'afa che ti attanaglia, mentre stai seduto sul bordo di una strada e contempli il cielo improvvisamente buio e assapori il successivo repentino scroscio impetuoso che altrettanto repentinamente sparisce nel nulla lasciandoti grondante a respirare umidità, ti circonda nelle sensazioni di un bagno pubblico che frequenti giornalmente e ti basta oltrepassarne la soglia per ritrovarti oltreoceano, sensazioni, ricordi, e nostalgie, momenti sudamericani, le strade polverose e i deserti di sale, i laghi e i ghiacciai, le cascate e i geyser, i mercati popolari, le facce delle persone... a volte sono odori, altre volte immagini, d'improvviso è il passato, infanzia, adolescenza, non c'è mai niente di risolto, e si vorrebbe ricominciare, tornare indietro, mettere a posto tasselli... perfino alcuni scali nazionali, che in altri momenti eviteresti come la peste, suscitano il ricordo e il piacere del viaggio, non si può spiegare... la turbolenza e la paura, la barriera corallina e gli squali, il cibo creollo, il porcau di Rio e l'empanada di Salta, a volte è copioso sudore, altre volte musiche e brezza marina, gli italiani dimentichi e l'Italia da dimenticare, la lingua mutante, bettole e cementerios, non si può dire, come la bellezza di Bernardo che non è solo quella esteriore, non si può spiegare, è il terrore muto nella miniera e il panico sulla teleferica, è l'odore dei Maya e il suono degli Incas, è l'immagine precolombiana e la catena di Sanborns mexicanos... è la fiesta patria peruviana con i bambini in uniforme e l'apparente silenzio del Perito Moreno, è il mio sole mediterraneo sul viso e il firmamento cileno nel cuore, sono cose che non si possono raccontare, è sangue che scorre, è acqua e sogni, paura e desideri... "E i ballerini aspettano su una gamba l’ultima carità di un’altra rumba…"

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