7 gennaio 2012

Poi si riparte

Brillano alle palpebre tra luci riflesse e paillettes, lustrini e nodi, flash, immagini alla mente, suoni disperanti, valvole fumanti, pandori riluttanti e quel negozio non apre mai, miriadi di calzature si inseguono nell'aria lasciandoci scalzi, dolore e abbandono, brividi, freddo, la  mia vita di uomo che recita consensi in attesa di parole, stella a otto punte celata, negata, ennesima fiondata, un raggio nella notte, Anne Hathaway non saprebbe immaginare, nel suo incedere incerto le tendo le mani, ancora aerei, ancora sogni, e cosa saprei immaginare io? Stefano mi accompagna nel silenzio e salto con lui nella tana del coniglio, anche questa volta è andata, come sempre, tra le mani il rosso rilucente elastico riempie vuoti di parole, occhi umidi di pianto inconsapevole e lo stomaco urla, incanti, tepori, nuovi colori, chiude la stazione nello stridio di freni dell'ultimo convoglio, torna a casa il capostazione col volto stanco e gli occhi arrossati, una sciarpa al collo e il suo inconfondibile cappello, ascolterà domande alle quali non saprà rispondere, la notte scenderà lieve, frugale il pasto e mite il sonno, tutto ricomincerà allora e niente sarà più lo stesso.

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