6 marzo 2012

Forse vado

Sta tutto qui, nella possibilità di scrivere tutto e il suo contrario, alti e bassi, stretti e larghi, con annesse le istruzioni per curare il dolore dell'anima... la saggezza di corpo e mente... la corsa liberatoria, appagante, ma non per tutti... dalle arance che non necessariamente esclusive al perchè essere felice se puoi essere normale... passando per lo stress esautorato e dovunque tu vada ci sei già... parole libere, flussi notevoli di lettere in fila, sparse e giocose, poi si è sempre in tempo per l'incubo ricorrente, corsi e ricorsi, chi vuol capire capisce, ciò che neanche chi scrive... chilometri e sole, venticello, sudore, penso, rimugino, rivango... perchè non si può dire in libertà quello che si vorrebbe? Perchè lasciare scorrere il tempo, il pentimento in agguato rende sterile le prove... vorrei andare, forse vado, aspetto ancora un po', di che lingua parlare, di che costumi... arrovellarsi è inutile, anche controproducente forse, intanto il lavoro marcisce nel nulla più totale in attesa di risvolti, riscontri, insediamenti, trapassi, trasassi, compassi e compattatori... io mi illudo di vedere la fine del tunnel e mi crogiolo nella sensazione di comunicarlo e convincere chi mi sta accanto.

Nessun commento: