17 aprile 2012

Pollo alle prugne

La ricetta, dov'è? Il pollo alle prugne si consuma, e lui si lascia consumare, come le navi di Pierino che erano carte di giornale, e il violino frantumato come i sogni, perchè non gridare, urlare, correre e riprendersi ciò che doveva essere suo? Lacrime e lacrime e rabbia e morte, una vita sbagliata e non si può rimediare, il tempo malandrino, ed oggi, oggi, non ieri, forse domani, la migliore pietanza, da sempre, per sempre, il silenzio e la musica, e restare a guardarsi per ore, le mele renette si caramellano nell'impasto della colazione al mattino, fredda di frigo, stemperato il caffè, il mio gres e il calcestruzzo armato, il loft dei desideri fa a pugni con i quaranta metri quadrati, la canottiera nera, sembra di Diego, è così minuta, non vorrei lasciarti le mani, non vorrei lasciarti mai, forse al bar era la dance, non so, non ricordo quasi mai i visi, e la pizza di Adriano è talmente perfetta che finisce in un lampo, e adesso non pioverà niente dal cielo e la seconda parte, Claire ci aspetta, ma dovrà aspettare ancora, il prossimo Allen, le amministrative, le provocazioni da lasciare scivolare, Varcaturo, la madre, il tasto delete, l'impazienza, l'udienza, fragranza e sostanza, ballerini di avamposto, sbandieratori del buio, cronache croniche e la stanchezza, non si decolla e non si atterra, fa ancora freddo nelle mattine e tira vento, alle scarpette e al mio cronometro mancano ancora diversi chilometri.

1 commento:

Anonimo ha detto...

neanch'io…mai ❤