2 luglio 2012

Qualcosa brucia

Il cascamorto, chi era costui? Vagheggino svenevole, che corteggia in modo languido e affettato... corteggia?... Si appresta al pomeriggio e l'afa e grondo, pochi e bagnati capelli intrisi al sale e ricordo lieve di ben altro sale, le pale all'arsura nella stanchezza del corpo e della mente, partite e palloni e milioni, poi loro se ne andranno al mare milionario che gli spetta, il climatizzatore a tratti e onde e la lampadina che sta per saltare, la tosse, il catarro, la febbre e quel nodino all'angolo dell'occhio... macchie al cielo, all'orizzonte, letti sfatti come lande sconfinate e solitarie, solitudini, inquietudini, parole al trancio e dimezzate e dimenticate, il pettine, i nodi, percorsi impercorribili e strade alternative, le parallele ancora una volta all'infinito, incroci, basi, geometrie contorte, metà dell'anno e di quel che resta e che ci presta, di due ore al mare per dimenticare, e non è mai finita, e sempre all'erta, sempre pronti, e taglia e cuci, impasta e mescola, traduci e leggi, parole al vento e farro e segale, segnale, la nazionale, il rito sempre uguale, ridi che non c'è niente da ridere.

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