26 giugno 2013

Tira un'aria

Tira un'aria autunnale, al ventisei di giugno, e tira l'aria di fagioli freschi, mi pare di sentirne l'odore, di sentire il sapore dell'acqua dei fagioli cotti, sul pane fresco con il sale, l'olio... tira l'aria di gomme per cancellare e grafite nera sulle dita, l'odore di fresco di stampa, quello dei quaderni che i bambini scelgono per l'inizio della scuola, tira l'aria del sole d'estate cocente dopo il pranzo e i giochi di bimbi tra le piante, le lucertole, le formiche, tira l'aria dei ricordi ancestrali, tanto lontani nel tempo da fare contare gli anni per dirci che diventiamo vecchi, l'aria dei calci al pallone sull'asfalto, dei primi amori, delle scoperte... aria di lacrime e delusioni, di gelati col biscotto e collezioni di monete, l'aria di istanti riportati alla mente e velocemente perduti, l'aria di festa, di sale e mare, di delusioni e pianti, del mare in maglietta a sudare, dei desideri impossibili, delle fantasie nelle canzoni a quarantacinque giri e le gazzose e il camion delle bibite e il carico per l'estate, della calce viva nel pozzo e delle pigne verdi tirate per far male, del fresco di una pineta e di sentieri segreti, di un fortino in pietra a secco e i cocci di vetro nella corsa e il sangue, di polvere agli occhi, i bulli e le ragazzine, il motorino col colore improponibile e i ragazzi più grandi, un film all'aperto e la tracina con le spine al piede, gelato nel cornetto, e il barboncino audace, Agnese che era la dea in sogno e la mazza da baseball, e ancora quei film del mattino per marinare la scuola, Aznavour e la Bohème, la radio, e le grida degli ambulanti...lo sfincionello sulla spiaggia e le ciambelle, il latte ghiacciato che ci vuol dopo il bagno zucchero e cannuccia, il bagno, il sale, l'acqua nel naso e gli occhi che bruciano e arrivo alla boa e ritorno, la sabbia nel costume e l'autobus affollato, tira l'aria della scuola finita, della luce forte e delle cicale, del timore degli esami e dell'anno che verrà, tira l'aria dell'adolescenza finita, delle sigarette e delle canne, tira l'aria del passato, del ricordo lacerato, del presente sempre in agguato.

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