16 dicembre 2008

Un bel viaggio senza mettere il naso fuori casa...

I calamari stesi su un letto di patate, sfuma il vino lentamente, sfumano le mie illusioni, la stilografica argentina non vuol saperne, nonostante il computer non smetto di amare la scrittura, il pennino giace sul fondo, l'acqua calda alla gola, non so se parlerà mai più... intanto passano i giorni, il silenzio è assordante, e nessun segnale all'orizzonte, nè un commento, nè una smorfia, come sempre non importa, la vita segue, leggere in appendice le note... intanto tutto sfugge al mio controllo, non più padrone, attendo inondazioni, perchè lo so, perchè non lo so, che modalità abbiano le donne nell'amicizia per me resta un mistero, a naso percepisco una maggiore sincerità... ci siamo quasi, tra poco sarà tutto finito, dovrò occuparmi d'altro, ma il mio calamaro senza aglio nè cipolla è un portento, buccia d'arancia, mandorle, pistacchi, pomodorini, capperi, prezzemolo, pan grattato, uva passa, olio evo, peperoncino, acciuga, menta, sale, poca provola, una bontà, non me lo sarei immaginato, il vino scende che è un piacere, le patate a fette sottili addolciscono ulteriormente, l'unico problema come sempre ho cucinato almeno per due... dai non posso davvero mangiare tutto io... a pranzo ho anche mangiato un bel piatto di penne saltate in padella... accidenti, la mia vita prende una brutta piega, niente sport, distorsione sovrana, e cucina imperiale, azz... diventerò come Galeazzi? Intanto ho talmente gradito, che faccio fuori anche il secondo calamaro... ok, lo ammetto, mi sto coccolando... è forse un delitto? Non avevo idea che le mie intuizioni tradotte in ricetta potessero avere questo esito, accidenti è davvero ottimo, peccato non dividere con nessuno, verranno tempi migliori, forse... ma non ci si dovrebbe alzare da tavola ancora con un leggero senso di fame? uhmmmm... non è davvero il mio caso, a partire dal fatto che io la tavola non l'ho nemmeno vista, sono al computer, digito e mangio, mi strafogo senza ritegno, sono preda della libidine culinaria, visto e considerato che... ma lasciamo perdere, il vino è finito, il piatto è vuoto, soddisfatto, satollo, ah che vita, adesso un pò di musica, ci saranno altri giorni destinati al pianto. Ciao Annachiara, ciao Marcello, un pò di sana concorrenza, ma è tutto in privato. Ciao Silvia, ciao tesoro, ciao a tutti, a volte il cibo riconcilia con il mondo e con se stessi.

1 commento:

cabubi ha detto...

Un detto siciliano, penso che tu lo conosca, dice: "chi mangia da solo si affoga!" :-)
Ma come ti viene in mente di mangiare una cosa così buona davanti al computer? Il cibo si assapora, si gusta lentamente...il computer proprio non ci sta!!!!
Ciao, e grazie per essere passato dalle mie parti.