22 aprile 2009

E' la solita minestra...

Di chitarre e classici, del virtuosismo e di sonore ronfate... Fisk, si vabbè e Paco Peña? Eppure così recitava il desk, di che pioggia e freddo in questo inverno rigido, ma non si era in primavera? Accuse, strali, Ferran e Bottura e il Blumenthal tacciati di impostura in danno alla salute, claro que sì, sovverte, avverte, minaccia e incalza l'infido Ducasse coi suoi ventisette ristoranti al mondo, giornalismo, con g piccola, molto piccola...
Di quel "primo e ultimo" che mi fa sorridere ancora, e citazioni e aforismi, e l'informazione? Scivola, sbanda, mostra quel che deve mostrare a seconda delle pressioni, passa la voglia anche di ascoltare... e questo è il punto, ci lavorano ai fianchi, instancabili, loro sì, noi si arranca, si perde terreno, ci si accontenta e non si gode, porta quel che porta, finànche il grande mago viene bacchettato... sciacquette, velette, vallette, mezzi busti, bellimbusti, mezze calzette, mezze penne, strascinati, trofie, cacio ai maccheroni, lividi e palloni... più che naufragar l'è un regredir, addetto, ha detto, reietto, nano, psico e nanetto, unico concetto, è l'italietta, stasera s'indigna, domani è già dimenticato, viva il menestrello del brodo riscaldato.

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