26 maggio 2009

Un lento passaggio

Pausa, riflessioni, disagi e fastidi, a volte il tempo scorre inesorabile, altre sembra fermarsi, e quasi sempre quando il tempo sembra fermarsi vorresti invece galoppasse... e viceversa...
Le difficoltà della condivisione riaffermano, laddove ce ne fosse bisogno, il principio immarcescibile dell'autonomia, e ne confermano l'indispensabilità.
Non si tratta di mettere in discussione lo scambio, il gioco, il divertimento, no, gli spazi vitali che si restringono di fronte all'ineluttabile ha un che di invasivo e insopportabile, diviene un elemento devastante. Si parte a volte da un piccolo pretesto, una traccia e ci si pontifica sopra, diversamente parrebbe consigliabile documentarsi... le parole prendono forma, ma il disagio del tempo le rende vuote, inutili, spesso non serve spiegare, la storia si dipana da se, la lavanda germoglia sul mio balcone come le timide erezioni del mattino, avere tutto questo tempo a disposizione e sprecarlo diventa nauseabondo, poi come sempre la mente vaga e cerca una sua giustificazione, l'odore di bruciato mi riporta a considerare i cumuli di spazzatura che invadono il marciapiede sotto casa, l'aria si ammorba e il cavaliere impazza, c'è sicuramente un altro mondo possibile, sostenibile, condivisibile, sto per farmi vincere dalla depressione, non trovo altri argomenti nè motivazioni diverse, malinconia, tristezza, il già vissuto negli odori, nei sapori, il triste calice amaro che perpetua e infonde il disagio, lenta agonia, ennesimo balzello, continuo a sognare l'isola felice.

Nessun commento: