7 agosto 2009

Taggaci...

Sondare, motivazioni, attonito, guardare intorno cercando di decifrare, spesso si lanciano messaggi involontari, frutto di istinto, desideri occasionali, in altri casi il fraintendimento gioca un ruolo primario, scorrere la memoria cercando frasi o parole, lo specchio rimanda l'immagine stupita di un volto che recita un no continuo, deciso, inappellabile. Mozioni d'ordine, controtendenza, sovvertire l'ordine naturale delle cose, lamento, sordido, parrebbe.
Involucro tangibile, sofferente, labile, fragile, di questi tempi la tecnologia dovrebbe farla da padrone, cercare elementi resistenti e inattaccabili. Ovvio, spazio nuovo, quello è andato, solo dopo due anni che diamine, cinquecento ciga attendono imperiosi, fame atavica mai sopita, rendezvous, pochi minuti, distacco, addio.
Le misure colme, disconoscere i limiti, pazientare, giochi, lazzi, frizzi, cazzi e mazzi...
Insopportabile mistura, caldo e sudore, polvere e cemento, richiamo e lamento.
I signori dell'assurdo regalano episodi intensi, emozioni palpabili, grida di bandiere al vento colorate, gesta sconsiderate di marmaglie dimenticate, taggaci, taggalo o dimentica per sempre, guardare non è vedere.

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