4 settembre 2009

Urla di maiolini...

Mojito, Quater, cerco disperatamente di non pensare, non ce la faccio, io non so starle lontano, cinquant'anni suonati e rincoglionimento pesante, l'amore fa crescere i capelli dice lui, sarà... intanto cerco soluzioni, m'arrabatto, m'inchino, quasi mi prostro, non cambia la direzione del vento, a tratti soffia il maestrale, vieppiù scirocco, grondo copioso di lacrime e sudore, ciao bella che t'agiti nel sonno, quale alieno stanotte? Dolci sorrisi e calde lacrime, tutto si fonde insieme come fosse sottiletta, bleah che schifo, la sottiletta, essere immondo, colui che gode al ricordo son certo e tutto il mio odio, essere immondo che posi le tue mani sul sublime, di parole crude non son bastate, del denigrar di genere e decantar le doti che in realtà sono soltanto beffa e menzogna, eppur caduta sia, che pena, e m'arrovello e pesto e la lama conficcata nell'addome, io stesso la rigiro e il sangue non è sangue, caccio, urla, sputo, sentenze, aborro, odio, cazzo, cazzo, del tempo, concentrati, del tempo, odio e lamento, basta, lascia andare, volare, per non fallire del patimento, orgoglio e nessun sentimento... dimentico e dimenticato, gaudio e sollazzo, mi perdo nei tuoi occhi, non voglio lasciarti, tremo, mi dispero, mi dibatto, sono un uomo solo e perduto, il silenzio della notte, il vuoto, le lenzuola immacolate, le tue mani, stringo le tue mani, orrido come ha potuto? dei pensieri atroci, e quell'altro allora? neanche con un fiore, lo sentivo da bambino, non ci sarebbe neanche bisogno nella natura delle cose, ma la natura dell'uomo altresì è perversa, amore e odio vanno a braccetto e non dovrebbero, che pena anima mia, disillusa, disincanto, e ancor tremori, funesto il di, molesto, non ti avvicinare, lei parla solo con me, son io l'interlocutore, io la controparte, lasciatela ora, lasciatela per sempre, non fatele del male, che già tanto, lei vuole solo me, io voglio solo lei, e il viaggio, e i viaggi, e mai più tornare, maledetti numeri, maledetti anfratti, maiolini, pomodori, patate, andate a farvi fottere, lasciatemi gridare, di rotte, di botte, di lotte e convulsioni, di abbracci e carezze, di stracci e certezze, di dolori, al cuore, di aria condizionata e ventilata, di notti insonni e pasti mal mangiati, di fughe organizzate e rivoluzioni rimandate, di menta e mentitori, ghiaccio e utilizzatori... che vita, evita, evìta, le dita, scondita, gratto il mio parmigiano, o la ricotta salata, melanzane, pomodoro, urla di maiolini, mi avete rotto i coglioni.

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