11 dicembre 2011

La luce dall'alto

E' la luce dall'alto che cade a pioggia, la mano che cerca di schermare le lacrime che non scendono, il buio e il silenzio, la pioggia che non arriva e il termometro che sale, tira un'aria strana, pervasa di emozioni, rituali mistici, il profumo del pane nero ancora addosso e la mano alla bocca, di che cosa parliamo, la voce irreale, la musica e il cellulare, occhi nel buio, quella profonda tristezza celata che vuole comunicare e non trova le parole, i chiari segni di una condizione, di un'altra vita, scenari si moltiplicano con un unico finale, restiamo ancorati ai sogni, tremori, tepori, ci sarebbe da dire, ci sarebbe da fare, quello che vorrei dire, quello che vorrei fare, le luci si dissolvono lentamente e diventano un ricordo, cammino non voltandomi indietro e rifletto, la ceramica resta avvolta di una patina che non và via, ostinatamente provo a graffiarla ma non cede, consumo il mio pasto leggero e spengo le luci, nessuna parola, pensieri, mi rituffo nelle atmosfere di Baires cercando conforto, lunghi giorni, lunghe notti, attese e poi chissà.

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