Assaporo, lentamente, il matiù infonde calore, lo gusto, sapiente, convinto, me ne riempio, ingordo, voluttuosamente avido, non lascio cadere una goccia, inglobo, aspiro, sapore, odore, colore, alle mani, alle dita, alla voce, ai capelli, intriso, pervaso, col cioccolato e con pane nero, di cotto e mandorle tostate, il profumo, il desiderio, le prospettive e le assonometrie, spaccati e sezioni, di vita, di umori, della parete urlante e lo sguardo severo, di francesismi e volgo, infilzati culi all'aria e riposi forzati, di gocce e tepori, sentori, vapori, di glasse e grasse, contorte, conforto, di spari improvvisi e slanci maestosi, illuminati alluminii restituiti, musiche d'ombra e frasi troncate, al viso, al riso, è di ricordare e sopportare che si fa fatica.
6 commenti:
sei un coglione
hai rotto le palle vecchio di merda
e non li levare i commenti se hai le palle
Io non vedo "commenti" ma soltanto insulti, li lascio comunque non li tolgo, non preoccuparti, ma vorrei dirti che non sei obbligato/a a leggere questo blog, per inciso le palle le avresti tu che "commenti" da anonimo?
come fa a romperti ciò che non hai? in quanto al resto ci sguazzeresti molto bene.
Maurizio credo che il comprendere l'animo di un individuo sia una capacita'concessa a pochi ! Ti abbraccio Teresa V.
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