20 gennaio 2012

Che non si può evitare

Picasso o Toulouse Lautrec, emozioni che si rincorrono, riconoscere stili e nomi, le storie di vita, le donne, l'alcol, l'arte, riverbera negli occhi, trasla nelle mani, sono sensazioni e attimi, lucida follia e parafrasi dell'arte, al velluto rosso e le pareti bianche, volerlo dire è stato così semplice, puro, sentito, trasmesso, "io pure credo" e le immagini di una Parigi anni venti scorrono come la pioggia che ci bagna, intersecare, allacciare, condividere, correndo e scansando, calore, motore, di qualcosa che non si può evitare, le coppie di anziani al pomeriggio nel rifugio dell'ultimo giorno, ma anche di raggi di sole al viso e la pelle, ricordi che affiorano, similitudini, le sensazioni perdute che si manifestano e lasciano sgomenti, le strade, i risvolti, coincidenze, il passato che torna e l'angoscia del tempo, il coraggio della riconciliazione con se stessi, il cinema e i sogni, tutto quello che non si è mai avverato, un treno, un viaggio, dormire ancora in quel sacco a pelo a due passi dal mare, il desiderio e la delusione, la sofferenza e il dimenticare, quello che è stato e quello che sarà.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I miss you ♥