24 luglio 2012

Di quale amica?

E quella parola, spiega, ma dimmi, dei numeri e dell'attesa, Diego striscia i piedi e tira indietro con il corpo, vorrebbe andare da un'altra parte... spiego, spiego, non esco con un'amica, ci mancherebbe, che non lo dico, a chi lo dico? Di che parlo, con chi ne parlo? Non ho niente da dire, nemmeno a mia discolpa, tanto meno parziale, non ne parlo perchè non ho interlocutori, che in famiglia sì, quello sì. Le nubi, la pioggia, il refolo alle spalle, quasi un brivido a trenta gradi... lei ostenta quel che non ha, parrebbe, che non ho capito se uno yogurt per pranzo serva per non ingrassare anche se la confezione è da mezzo chilo... legge, forse, capisce, forse... intanto si ritorna ai corsi, inutili, devianti, faticosi e pallosi, che anche rivedere certuni non m'importerebbe un fico. Ma mi lascio cadere, rotolare, inebriare e conquistare, nel gelato di vaniglia di colore nocciola e le labbra, i capelli corvini e a tratti cipolla o aglio, come le zucchine della bisnonna di Diego, fermentano dissapori velenosi e miasmi incontrollabili e mefitici, la mia intolleranza esagera, ma l'amore si affanna sui crinali attraversando valichi e scalando montagne, è la sveglia del mattino che incurante del mio torpore insiste e grida, sempre alle quattro e trenta, aspetto domenica con ansia e fervore, i biscotti al cocco e il pane slievitato, la mia dolce amica in realtà è il mio amore sappiatene tutti anche se non ve ne ho mai parlato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

♥♥♥