12 luglio 2012

Di temperature più alte

La glassa a specchio rimanda le rughe e le occhiaie, i pianti di Diego e il mio stupore, leggi parole che non vorresti leggere ma sai capire, il frastuono del silenzio sarebbe mille volte peggio, articolare con dovizia di particolari diventa necessario, il caldo opprime e i fagioli borbottano tra le pareti madide, timide gocce si arroventano sull'asfalto, falso allarme, odore di mare e la pelle scottata, le manine mi carezzano il viso, panacea per tutti i mali, ci attendono giorni peggiori, dicono che vada così, mi arrabatto, voglio quel kit, appannaggio forse non di molti... un susseguirsi di parole si riversano sulla carta bianca senza trovare un senso... il dolore al braccio sinistro non vuol saperne di abbandonarmi, anzi, cerca di coinvolgere anche il destro... la voce spaurita, timidamente implora qualcosa, non c'è bisogno, non è davvero importante, solo non si dovrebbero leggere frasi e periodi che non ci appartengono, maledetto vizio innato... ritornano prepotenti le sensazioni, le immagini, il piacere del viaggio, ci siamo del resto, sarebbe anche opportuno e nella natura delle cose... mordo le labbra, le mani, per gioco, per scherzo, sbadatamente induco due volte al pianto, maledetta memoria, avrei bisogno di una pausa adesso, magari portare Diego al mare e guardarlo mentre tenta disperatamente di evitare la sabbia, quella che un tempo mangiava a piene mani, ma si sa, cambiano i gusti, cambiano le sensazioni, si cresce e non ci si volta più indietro.

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