30 luglio 2012

Di un lungo viaggio

Del vino rosso messo in fresco e che possa essere un'eresia, fagioli di diverse qualità sfrigolano con la calabresa brasileira e si fondono ai ciliegini, il giudice a latere recita in basmati integrale cotto al vapore, orchestre e sinfonie, ancorchè silenzio e sguardi, incomprensioni, scarti caratteriali, il piacere si fonda e fonde, le mani unite e i capelli al vento condizionato, Juliette mi resta antipatica ed anche il suo interlocutore, un tempo credevo fosse all'altezza, la francese che è in lei ha preso il sopravvento... è un dolce dormire, breve e intenso, ma tonificante perchè condiviso, quel breve dolcetto di cocco e chissà cos'altro... guardo il tatuaggio e accarezzo la mente, flussi ancestrali ci avvolgono, che non dovrebbe passare mai il tempo, il giorno dovrebbe vederci arrancare, come in un sogno celato il desiderio del risveglio. Il desiderio che il viaggio sia lungo, magari interminabile e corroborante.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ecco...è di queste parole che parlo ♥