6 luglio 2012

Il mio primo giorno con Diego

Ventuno mesi, appoggia la testa sulla mia spalla e mi abbraccia con le sue mani piccole, ha ancora sonno, lo coccolo un po', poi necessariamente devo lavarlo, vestirlo, dargli il latte e portarlo all'asilo... ma c'è ancora il tempo per giocare, per vederlo ridere, in tutta la sua simpatia... lo guardo senza farmi vedere, serio, seduto sulla sediolina, deve ancora svegliarsi del tutto... il tipo cerca di incoraggiarlo al gioco, timidamente comincia a toccare i giocattoli, i piccoli animali in plastica, poi le macchinine... mi domando cosa pensi... le persone a cui ha imparato a volere bene spariscono, i volti si avvicendano, è un susseguirsi di braccia, risa, mani, lui è molto socievole, allegro e credo, spero, felice, ma sono certo starà già domandandosi come funziona la vita, cosa aspettarsi da queste persone che lo accolgono sempre ridenti, affettuose, disponibili... e poi capita che non le riveda, o solo dopo molto tempo... certo, le figure essenziali tornano sempre, forse io mi faccio più domande di lui, forse, o forse il suo carattere mite, dolce, lo aiuta a sopportare le mancanze, non avrei voluto lasciarlo, sono rimasto ad osservarlo, per vedere se si girava a cercarmi, per rassicurarlo, prenderlo in braccio e portarlo via... siamo sempre portati a cercare di evitare ai nostri figli, ai nostri nipoti, quelle sofferenze, che reputiamo tali, e che conosciamo bene... si tende ad essere iper-protettivi, e di cosa ha bisogno realmente un bambino?

1 commento:

Anonimo ha detto...

...probabilmente di quello di cui continuiamo ad avere bisogno tutti e cioè amore, rispetto, fiducia, comprensione, ascolto, protezione...in misura diversa forse. Troppo spesso però ce ne dimentichiamo...e loro dissimulano bene queste esigenze mascherandole con altre, magari più materiali. Così diventa tutto davvero difficile e necessiterebbe di un impegno costante, quotidiano, di riflessioni continue. di non distrarsi...ma non siamo genitori perfetti, e non saremo neanche nonni perfetti, e sicuramente non siamo stati nemmeno figli perfetti e forse è giusto che sià così...la ricerca della nostra personale perfezione ci rende alla fine quelli che siamo...
P.S. Non so chi mi ha suscitato più tenerezza dei due...